
Fin da piccoli entriamo in contatto con suoni e melodie iniziando a familiarizzare con la musicalità.
Secondo vari studi e ricerche fatte su questo argomento, all’interno del grembo il feto è già in grado di percepire le vibrazioni del suono e in seguito a distinguerne la diversità. Durante i primi 3 anni, il cervello del piccolo si sviluppa grazie a questi vari e continui stimoli uditivi che percepisce dal mondo esterno riuscendo sempre più ad elaborarne in modo sensato le informazioni acquisite.
La musica assume un ruolo significativo e positivo perché mette in moto le cellule celebrali agevolando al meglio la crescita dei bambini soprattutto per quanto riguarda le sue capacità e le sue abilità. La musica è un elemento che aiuta a crescere in un ambiente pieno di stimoli e dai tanti benefici: favorisce in maniera positiva lo sviluppo di capacità intellettuali e creative, l’apprendimento della matematica, l’aumento dell’autostima e della memoria. Infatti, solitamente nei giochi vengono incorporati “musica e suoni” per alimentare e facilitarne lo sviluppo stesso.
Percepire la musica è fondamentale anche per acquisire il linguaggio. Prestando maggiore attenzione al ritmo e alla cadenza delle parole che sente, in particolar modo dalla voce materna, il piccolo comincia a imparare la “musicalità” che c’è attorno a lui, a capire le emozioni e gli stati d’animo.
La musica è considerata anche terapeutica dalla comunità medico-scientifica, infatti viene utilizzata come trattamento per i neonati prematuri e per i bambini autistici in quanto è vista come una forma di comunicazione immediata e naturale. Numerosi sono i tipi di musica: quella più apprezzata dai più piccini è probabilmente la musica con accordi consonanti, ossia la musica percepita in modo armonioso e gradevole come ad esempio il genere classico.
Il portale “Pianeta Mamma” ci consiglia di seguito 4 punti ideali su come proporre ai nostri bambini la musica:
Concludiamo con una frase bellissima del pianista Ezio Bosso:
“La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare”.